Articolo della Preside Sr Annamaria Rossetti
...E il compito primario della scuola?Tante sono le richieste che giungono, da varie parti, alla scuola di ogni ordine e grado, ma in particolare la pressione maggiore è rivolta alla Scuola Superiore.
Il “devi ...” proposto /imposto è molto articolato; tuttavia è saggio e urgente individuare una priorità e pianificare il tutto ordinatamente a partire da essa. Trovato il bandolo, il resto si sbroglia abbastanza facilmente; fissata la meta, percorsi, mezzi, modalità operative, strategie e reti di alleanze sono “la diritta via” al conseguimento del fine.
Nella Scuola Superiore delle Maestre Pie: Liceo Delle Scienze Umane e Scuola Professionale..., forse facilitata dal trovarsi nell’alveo di un carisma educativo umano-cristiano, brilla alta la stella da conseguire: il compimento della persona.
Ogni ragazzo è uno scrigno: serra in sé tesori inestimabili, talenti di pregio, ed ecco la sfida/impegno degli “in-segnanti”: diserrare lo scrigno, creare condizioni per sviluppare le potenzialità di ciascuno; tutte “le potenzialità”, perché ad ogni allievo urge il compimento della sua umanità; questa non può dirsi compiuta se un diamante resta sepolto nel fango! La gioia non è piena: nessuno gode dall’essere uomo “dimezzato”.
Pertanto, compito numero uno della nostra scuola: accogliere l’allievo, accostarsi a lui con rispettoso affetto, accompagnarlo, affascinandolo della meta, della conoscenza: i saperi e la conoscenza di sé vanno a braccetto. La scoperta delle proprie possibilità, “documentate”, genera un circolo virtuoso inarrestabile e fruttuoso per tutti.
Don Bosco dichiara che “l’educazione è essenzialmente questione di cuore”: “sentirsi a casa”, scoprire i docenti come guide, allenatori, compagni del proprio percorso di maturazione, artisti appassionati del capolavoro da portare alla luce..., rappresentano la chiave di volta dello studiare con faticosa-gioia, dello star bene, guardando con speranza il domani, perché “hai” mani per costruirlo bello e per il bene comune.
Anche i docenti del Liceo e della Scuola Professionale Maestre Pie “Servizi Commerciali”, vogliono consegnare ai ragazzi gli strumenti per un cammino personale.
Non il numero delle conoscenze è la carta vincente, ma il fare delle conoscenze un’ampia palestra di abilità e competenze.
Competenze in funzione del lavoro? Della professione? Certamente! Ma, ancor prima, in funzione del cogliersi come un valore in se stesso: persona tra le persone! L’uomo necessita, nel suo costitutivo, del lavoro, ma il suo essere non è in funzione del lavoro: il lavoro è per la persona.
Dare, nel percorso scolastico, un metodo di studio/lavoro, supportato da grande logicità, capacità di pianificare e creare, ecco il secondo compito della Scuola superiore Maestre Pie, strettamente legato al primo, perché la persona vive nella dinamica realtà comunitaria e sociale.
Apprendere a lavorare in team, nel rispetto degli altri e della positività della tradizione, con un adeguato senso di appartenenza e la volontà di conservare integra quella “consapevolezza -responsabilità” che lo dicono figlio dell’umanità è l’impegno formativo che si assume la nostra Scuola, nella sua direzione e nei suoi insegnanti.
Ovviamente il binario su cui far correre il treno dell’ istruzione/educazione, senza i genitori in dialogo con la scuola, manca di un elemento essenziale.
Scuola e famiglia insieme, impegnati nello scorrere di cinque anni serenamente fecondi, sono l’humus nel quale l’adolescente può diventare GRANDE!
Sr Annamaria Rossetti
Il “devi ...” proposto /imposto è molto articolato; tuttavia è saggio e urgente individuare una priorità e pianificare il tutto ordinatamente a partire da essa. Trovato il bandolo, il resto si sbroglia abbastanza facilmente; fissata la meta, percorsi, mezzi, modalità operative, strategie e reti di alleanze sono “la diritta via” al conseguimento del fine.
Nella Scuola Superiore delle Maestre Pie: Liceo Delle Scienze Umane e Scuola Professionale..., forse facilitata dal trovarsi nell’alveo di un carisma educativo umano-cristiano, brilla alta la stella da conseguire: il compimento della persona.
Ogni ragazzo è uno scrigno: serra in sé tesori inestimabili, talenti di pregio, ed ecco la sfida/impegno degli “in-segnanti”: diserrare lo scrigno, creare condizioni per sviluppare le potenzialità di ciascuno; tutte “le potenzialità”, perché ad ogni allievo urge il compimento della sua umanità; questa non può dirsi compiuta se un diamante resta sepolto nel fango! La gioia non è piena: nessuno gode dall’essere uomo “dimezzato”.
Pertanto, compito numero uno della nostra scuola: accogliere l’allievo, accostarsi a lui con rispettoso affetto, accompagnarlo, affascinandolo della meta, della conoscenza: i saperi e la conoscenza di sé vanno a braccetto. La scoperta delle proprie possibilità, “documentate”, genera un circolo virtuoso inarrestabile e fruttuoso per tutti.
Don Bosco dichiara che “l’educazione è essenzialmente questione di cuore”: “sentirsi a casa”, scoprire i docenti come guide, allenatori, compagni del proprio percorso di maturazione, artisti appassionati del capolavoro da portare alla luce..., rappresentano la chiave di volta dello studiare con faticosa-gioia, dello star bene, guardando con speranza il domani, perché “hai” mani per costruirlo bello e per il bene comune.
Anche i docenti del Liceo e della Scuola Professionale Maestre Pie “Servizi Commerciali”, vogliono consegnare ai ragazzi gli strumenti per un cammino personale.
Non il numero delle conoscenze è la carta vincente, ma il fare delle conoscenze un’ampia palestra di abilità e competenze.
Competenze in funzione del lavoro? Della professione? Certamente! Ma, ancor prima, in funzione del cogliersi come un valore in se stesso: persona tra le persone! L’uomo necessita, nel suo costitutivo, del lavoro, ma il suo essere non è in funzione del lavoro: il lavoro è per la persona.
Dare, nel percorso scolastico, un metodo di studio/lavoro, supportato da grande logicità, capacità di pianificare e creare, ecco il secondo compito della Scuola superiore Maestre Pie, strettamente legato al primo, perché la persona vive nella dinamica realtà comunitaria e sociale.
Apprendere a lavorare in team, nel rispetto degli altri e della positività della tradizione, con un adeguato senso di appartenenza e la volontà di conservare integra quella “consapevolezza -responsabilità” che lo dicono figlio dell’umanità è l’impegno formativo che si assume la nostra Scuola, nella sua direzione e nei suoi insegnanti.
Ovviamente il binario su cui far correre il treno dell’ istruzione/educazione, senza i genitori in dialogo con la scuola, manca di un elemento essenziale.
Scuola e famiglia insieme, impegnati nello scorrere di cinque anni serenamente fecondi, sono l’humus nel quale l’adolescente può diventare GRANDE!
Sr Annamaria Rossetti